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Visualizzazione dei post da gennaio, 2022

IL MULTICULTURALISMO è POSSIBILE?

IL MULTICULTURALISMO è POSSIBILE? Il multiculturalismo è la ricetta adeguata per le odierne società multiculturali? Possiamo affermare che l'attuazione di una sorta di par condicio che metta le diverse comunità nella condizione di esprimere liberamente la propria specificità sia la strategia preferibile per migliorare la convivenza di gruppi differenti sullo stesso territorio? Molte persone guardano con simpatia a questa soluzione, perché colgono in essa una forma di rispetto nei confronti della diversità e la rinuncia alla deprecabile pretesa, purtroppo spesso vincente nel passato dell'Occidente, di giudicare gli altri basandosi su parametri "eurocentrici" e assolutamente inadeguati. Noi, si dice, non abbiamo il diritto di pronunciarci su norme e consuetudini di comunità diverse dalla nostra, né di impedire ai loro membri di attuarle; pertanto dobbiamo lasciare loro la facoltà di seguire le loro usanze, tenendo gelosamente per noi i nostri costumi occidentali, della

LA RICCHEZZA DELLA DIVERSTà OGGI

DALLA MULTICULTURALITà AL MULTICULTURALISMO La necessità di salvaguardare la diversità e di garantirne la libera espressione si traduce oggi, sul piano sia teorico sia operativo, nel multiculturalismo. Con questo termine si indica un progetto di tutela delle diverse culture presenti su un determinato territorio, tramite interventi legislativi e politici che assecondino le richieste da esse avanzate. Le esigenze possono essere molteplici, e svariati, di conseguenza, i provvedimenti che intendono rispondervi. un gruppo socialmente minoritario può desiderare assetti giuridici più rispettosi delle proprie specificità culturali (ad esempio, una minoranza linguistica può richiedere il riconoscimento ufficiale del proprio idioma), può invocare la rimozione degli ostacoli che gli impediscono l'effettivo esercizio delle libertà civili (ad esempio, una comunità religiosa minoritaria, a cui l'amministrazione locale non abbia concesso una sede per lo svolgimento del culto, può rivendicare

DALL'UGUAGLIANZA ALLA DIFFERENZA

La nostra epoca non si limita a creare nuove occasioni di incontro e di scambio tra culture differenti, ma rispetto a quelle precedenti possiede anche strumenti culturali diversi, che la conducono ad affrontare in modo nuovo la questione della multiculturalità. IL VALORE DELL'UGUAGLIANZA Per molto tempo l'uguaglianza ha costituito la bandiera sotto la quale gli uomini hanno combattuto alla ricerca di un mondo diverso e migliore. Scaturito tra il XVII e il XVIII secolo dalle riflessioni degli illuministi, il valore dell'uguaglianza è invocato con particolare passione nelle battaglie della borghesia rivoluzionaria, in opposizione ai privilegi di classe della nobiltà e del clero (una delle parole chiave della Rivoluzione francese, insieme a "libertà" e "fraternità", è proprio "uguaglianza", égalité). Da lì è poi confluito nelle costituzioni dei moderni Stati liberali, come garanzia di giustizia e di democrazia: «tutti i cittadini hanno pari dignit

I FLUSSI MIGRATORI NEL NOVECENTO

LA DELOCALIZZAZIONE Due eventi storici in particolare stanno alla base di questa trasformazione:    •la decolonizzazione;   •la crisi dei regimi totalitari a ispirazione comunista. Con il termine decolonizzazione si indica il processo che negli ultimi 60 anni ha investito i paesi afroasiatici che si sono affrancati dal dominio politico ed economico degli Stati europei che li avevano occupati militarmente nei decenni precedenti. Per capire a fondo il significato di questo fenomeno è però necessario ritornare brevemente alla seconda metà dell'Ottocento, quando molti Stati europei, mossi da fattori di natura economica  e da motivazioni di ordine politico-ideologico, si avventurarono alla conquista del continente africano e rafforzarono i loro possedimenti in quello asiatico, già da tempo oggetto di iniziative di colonizzazione. Lungi dal sortire per gli Stati europei gli effetti sperati, la colonizzazione ebbe però conseguenze dirompenti sui paesi occupati. La spartizione dei territor

GLI EFFETTI DELLA COLONIZZAZIONE

GLI EFFETTI DELLA COLONIZZAZIONE Alla formazione degli Stati moderni occorre aggiungere un fenomeno importante, che a partire dal Cinquecento produsse effetti decisivi sull'identità culturale delle differenti comunità. In seguito alle scoperte geografiche e alle navigazioni transoceaniche che misero in contatto l'Europa con territori fino ad allora sconosciuti, iniziò infatti una vicenda destinata a contribuire in modo significativo al globale processo di scambio e di contaminazione tra le culture: si tratta della fase moderna del fenomeno della colonizzazione, cioè l'occupazione, a scopo di popolamento o di sfruttamento economico, delle "nuove" terre da parte dei popoli "scopritori". Nel continente americano i primi a comparire furono gli spagnoli e i portoghesi, che già con il trattato di Tordesillas (1496) si spartirono il controllo del cosiddetto "Nuovo Mondo". I loro primi insediamenti, situati nell'America centrale e meridionale, eran

ALLE RADICI DELLA MULTICULTURALITà

L'INCONTRO DELLE CULTURE NEL MONDO STORICO Fin dall'antichità, però, le culture non si sono limitate a confrontarsi. Invasioni, guerre, movimenti di colonizzazione hanno, nel corso dei secoli, mescolato  popoli e civiltà, e quello che o appare come una "cultura" è il risultato di elementi diversi e di percorsi complessi, che si perdono in epoche remote.  Nel mondo antico l'incontro e la fusione tra civiltà diverse furono favoriti dalle grandi formazioni territoriali dell'epoca: • l'impero persiano, costituitosi nel VI secolo a.C., unificò sotto una medesima organizzazione politica e sociale popolazioni geograficamente e culturalmente distanti, dalla Tracia alla valle dell'Indo; • su quegli stessi territori, due secoli più tardi, nacque l'ambizioso progetto di Alessandro Magno (356-323 a.C.), che deliberatamente perseguì una politica di sintesi e di scambio tra le varie culture, ad esempio incoraggiando i matrimoni misti o adottando usanze prati