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Visualizzazione dei post da marzo, 2022

I PIGMEI BAMBUTI

I PIGMEI BAMBUTI Dopo la fase empirica e osservativa di lavoro sul campo e quella successiva di interpretazione dei dati raccolti, la ricerca antropologica approda all'ultima delle sue fasi, che, come abbiamo detto in precedenza, consiste nella redazione di una monografia o di un articolo scientifico che presenta i risultati della ricerca. La monografia etnografica è la base del sapere antropologico; essa ha la stessa importanza delle inchieste in sociologia o degli esperimenti e dei casi clinici in psicologia. È, il punto di partenza delle comparazioni e delle sintesi teoriche contenute nei manuali o nelle trattazioni di storia dell'antropologia. Gli studiosi di orientamento interpretativo sostengono che scrivere una monografia etnografica significa compiere un lavoro di traduzione dalla forma della vita vissuta alla forma scritta. Secondo il già citato Clifford Geertz, il resoconto etnografico salva le culture dall'oblio e permette la conservazione di un autentico patrimo

L'EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI CAMPO

Il "campo" (in inglese field, in francese terrain) è il luogo, materiale e simbolico, in cui una cultura è prodotta e può essere osservata senza mediazioni dagli etnologi, che, all'interno dello spazio così delimitato, raccolgono i dati e costruiscono la loro ricerca. Nella storia dell'antropologia, il concetto classico di "campo" è quello codificato nell'opera di Malinowski: un territorio circoscritto, di piccole dimensioni, in cui vive una comunità che ha elaborato una cultura originale e riconoscibile. In pratica l'unità di analisi è il villaggio, oppure l'isola, la banda di cacciatori-raccoglitori, la tribù di pastori o la comunità agricola. Elaborato nelle isole del Pacifico, questo concetto di campo fondato sulla coincidenza tra unità spaziale e unità culturale già alcuni anni dopo si rivelò inadeguato a comprendere contesti sociali più ampi e complessi come quelli studiati dagli africanisti: i grandi regni nell'Africa centrale, le anti

MALINOWKSI ALLE TROBRIAND

MALINOWKSI ALLE TROBRIAND Come abbiamo già avuto modo di vedere, negli anni della Prima guerra mondiale Malinowski soggiornò a più riprese nelle isole Trobriand, un arcipelago situato al largo delle coste sud-orientali della Nuova Guinea , abitato da una popolazione di papua-melanesiani. La prima spedizione durò 7 mesi, dall'agosto 1914 al marzo 1915, la seconda e la terza 12 mesi ciascuna (maggio 1915-maggio 1916; ottobre 1917-ottobre 1918). In questo periodo Malinowski imparò la lingua locale e si dedicò all'osservazione della vita sociale degli indigeni in tutti i suoi aspetti, pubblici e privati, materiali e simbolici. Da quelle osservazioni nacque Argonauti del Pacifico occidentale, pubblicato a Londra nel 1922, un classico dell'antropologia del Novecento. Gran parte del testo è dedicata alla descrizione del kula, un sistema di scambi circolari assai esteso che collegava una trentina di isole e alcune località della terraferma. Nel kula erano scambiati collane e bracci

COME LAVORANO GLI ANTROPOLOGI?

COME LAVORANO GLI ANTROPOLOGI? Non è facile condensare in una definizione di poche righe le caratteristiche salienti della professione di antropologo. La letteratura antropologica infatti comprende  moltissime tematiche: spazia dall'osservazione delle malattie all'analisi dei sistemi di parentela, dalla decifrazione di antiche scritture alla comparazione di miti e leggende, dallo studio di scheletri di ominidi vissuti milioni di anni fa all'interpretazione della magia e della stregoneria. Si ha l'impressione che l'antropologia faccia propri gli interessi di tutte le altre scienze dell'uomo, riservando per sè una quota maggiore di libertà e coraggio.  Se il campo di indagine appare estremamente vario ed eclettico, al punto da rendere difficile la risposta alla domanda: "Di che cosa si occupano gli antropologie", meno arduo è spiegare come essi concretamente lavorano, perchè esiste un ancoraggio solido per questa risposta, rappresentato dal lavoro etnogr