MARX E IL PLUSVALORE Marx nel saggio intitolato Il capitale (forse la sua opera più importante, pubblicata nel 1867) interpreta il concetto di salario e lavoro la nota teoria del plusvalore. La teoria del plusvalore Semplificando, il fulcro di questa teoria è che il salario non costituisce il corrispettivo della ricchezza che il lavoratore produce con la sua attività, ma solo la cifra con cui il capitalista compra la sua forza-lavoro, ossia la sua disponibilità a lavorare. Per spiegarci con un linguaggio a noi più viCino, un operaio che riceva un compenso orario di 20 euro, in realtà in tale arco di tempo produce merci per un valore superiore, poniamo di 100 euro: la somma che non gli viene corrisposta (80 euro) viene "intascata' dal datore di lavoro, che provvederà a reinvestirla parzialmente. Il "plusvalore pertanto, designa quel "sovrappiù" di valore che il lavoratore è in grado di realizzare, in un tempo determinato, grazie alla sua attività, ma di cui è
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